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Il barbiere cinese

  • giorgiocavagnaro
  • 19 gen 2020
  • Tempo di lettura: 1 min

I parrucchieri cinesi sono bravi. I parrucchieri cinesi sono utili.

A Roma si va dal parrucchiere cinese, perchè ti fa i capelli a un terzo del prezzo che il bravo parrucchiere italiano esige, ma il risultato è praticamente identico.

Certo, dal barbiere cinese non è che puoi fare grande conversazione, perchè i cinesi fanno gruppo, parlano sempre tra loro e quindi tardano alquanto nell'apprendimento dell'italiano: sanno l'essenziale e gli basta. Coi ragazzi giovani, che quasi sempre portano enormi occhiali di tartaruga nera e hanno fisici asciuttissimi ci s'intende un po' meglio, perchè magari sono andati a scuola da noi e, malgrado una certa, orientale impenetrabilità di fondo, tendono ad accettare il lazzo romanesco, sfoggiando a volte, addirittura, rari sorrisi di circostanza.

Però, ed è un altro problema, non si parla di calcio, o dello sfacelo in cui versa Roma, o del perchè gli italiani sono sempre cupi e incazzati. D'altra parte, ti tagliano i capelli alla velocità del lampo, per cui non ci sarebbe nemmeno tutto questo tempo per dialogare decentemente.

Solo una cosa mi piacerebbe sapere: cosa si dicono i barbieri e le parrucchiere cinesi quando parlano fra loro, lanciandosi ordini e istruzioni al di là di ogni comprensibilità. Lo fanno con tono e atteggiamento militaresco, quasi marziale. Più perentori dei tedeschi, che al confronto sembrano pizzaioli napoletani anema e ccore.

Spero solo che non insultino pesantemente i clienti italiani, approfittando dell'assoluta impunità garantita dall'idioma oscuro, imperscrutabile per le masse.

Mi sa che, purtroppo, è proprio così.



 
 
 

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